I processi di raffinazione dello zucchero, di purificazione e concentrazione succhi di frutta (pomodoro, mela, frutti rossi) o estratti zuccherini sono solo un esempio di quello che è possibile perseguire con la tecnologia a membrane.
I processi di separazione a membrana per mezzo di filtrazione tangenziale sono da tempo utilizzati per il trattamento di soluzioni zuccherine di varia natura. I processi a membrana infatti presentano alcune caratteristiche peculiari che ben si adattando a questo tipo di prodotti:
- Elevata flessibilità, in ragione della possibilità di utilizzare membrane con pori di diversa dimensione ed elementi a diversa costruzione
- Basso contenuto energetico
- Igiene e controllo microbiologico
- Modesta sollecitazione meccanica e termica del prodotto
Le applicazioni sviluppate a livello industriale includono numerose operazioni unitarie di natura anche molto diversa:
- Chiarificazione
- Purificazione/decolorazione
- Concentrazione
Tra le soluzioni zuccherine trattate con membrane ricordiamo ad esempio le seguenti:
- Sughi zuccherini (principalmente da canna), chiarificazione e decolorazione
- Zuccheri elementari, purificazione e concentrazione
- Soluzioni da lavaggio frutta, concentrazione
- Soluzioni da lavaggio linee e serbatoi, concentrazione
- Mosti e sciroppi, concentrazione
Sepra S.r.l., in qualità di fornitore di membrane e di tecnologia, ha lavorato praticamente in tutti questi campi in collaborazione con impiantisti attivi in ambito alimentare e primarie aziende manifatturiere.
Sepra dispone di impianti pilota e di personale qualificato per effettuare studi di fattibilità su progetti specifici.
Concentrazione soluzioni di lavaggio
Per quanto riguarda la concentrazione di soluzioni di lavaggio, i processi a membrana sono uno strumento efficace ed economico per raggiungere concentrazioni compatibili con il riutilizzo. In pratica, la soluzione da trattare viene alimentata ad una membrana semipermeabile, ottenendo una frazione concentrata nella sostanza organica ed un permeato di elevata purezza. La membrana viene tenuta pulita per mezzo della continua circolazione in regime turbolento della soluzione da trattare.
In questa applicazione si utilizzano tipicamente membrane di nanofiltrazione o di osmosi inversa a bassa reiezione. Il grafico seguente evidenzia infatti che già membrane di nanofiltrazione (Desal serie D, nelle versioni DK ad alta reiezione e DL ad alta portata) garantiscono un elevato trattenimento degli zuccheri elementari. Ciò consente di ottenere un permeato compatibile con lo scarico in impianti di depurazione tradizionale ed un concentrato contenente la maggior parte della frazione organica di partenza. Il vantaggio della nanofiltrazione, rispetto all’osmosi inversa, è costituito da una minore pressione di esercizio ed una maggiore stabilità delle condizioni di funzionamento.
Per quanto riguarda i livelli di concentrazione ottenibili, i principali fattori limitanti sono la pressione osmotica e il livello di contaminazione della soluzione da trattare.
Approfondendo il primo aspetto, segnaliamo che i processi a membrana consentono di raggiungere concentrazioni zuccherine nell’ordine di 20° Brix. Concentrazioni superiori sarebbero raggiungibili, ma con pressioni operative non attraenti dal punto di vista economico (>100 bar).
Più critica si rivela la qualità della soluzione da trattare in termini di contaminazione da parte di altri inquinanti. Tipico è il caso di solidi sospesi o macromolecole che potrebbero interferire con il processo a membrana, particolarmente nel caso di impiego di elementi in configurazione a spirale avvolta.
Trattando soluzioni di lavaggio che quindi presentano sempre un apprezzabile livello di contaminazione, è necessario prevedere un adeguato pretrattamento, tipicamente una buona prefiltrazione meccanica. In casi estremi, la sezione di nanofiltrazione viene fatta precedere da una sezione di microfiltrazione con membrane ceramiche tubolari. Particolare attenzione va indirizzata alle caratteristiche del concentrato ottenuto nel processo. Se infatti il permeato, con una buona scelta della membrana, ha sempre caratteristiche compatibili con l’avvio alla rete fognaria, il concentrato può facilmente trasformarsi da costo (=> smaltimento) a risorsa (=> vendita come sottoprodotto) con una adeguata scelta del processo produttivo.
A tal fine vanno definite con cura la concentrazione di sostanza organica, la contaminazione da parte di composti indesiderati, la contaminazione microbiologica. In tal modo è possibile ottenere dei concentrati che sono compatibili con impieghi quali mangimistica, distillazione e simili. In tale contesto, il riutilizzo di concentrati rende alcuni progetti passibili di finanziamento anche a fondo perduto nel quadro delle attività dell’UE volte ad incrementare l’efficienza ambientale dei processi produttivi.
Conlcusione
Il trattamento di soluzioni zuccherine da lavaggi è una prospettiva concreta ed economicamente molto interessante, soprattutto laddove si riesca a valorizzare il concentrato. Ciascun processo ha comunque le sue peculiarità, soprattutto in funzione degli altri componenti non zuccherini della soluzione, e quindi deve essere affrontato con uno studio che passi attraverso determinati stadi.
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